
Theatrum Orbis Terrarum (1570)
[immagine di pubblico dominio CC0]
Il Theatrum Orbis Terrarum è un atlante del cinquecento del cartografo e geografo fiammingo Abraham Oertel, 1527 – 1598 (Abramo Ortelius nella forma umanistica).
Venne dato alle stampe da Gilles Coppens de Diest, ad Anversa, nel 1570.
Le prime edizioni furono stampate in latino, olandese, francese e tedesco, ma negli anni successivi vennero pubblicate 25 ristampe in varie lingue.
Mentre l’Atlas Catalan (l’Atlante Catalano) è considerato come il primo portolano del mondo antico di epoca medioevale, il Theatrum Orbis Terrarum è stato ritenuto da sempre come il primo atlante geografico della storia. Ricordiamo che i portolani erano mappe di navigazione utilizzate dalle diverse marinerie in epoca pre-rinascimentale e pre-umanistica.
L’opera di Ortelius è una mappatura sistematica del globo realizzata attraverso una raccolta di carte provenienti da ogni parte del mondo e disegnate da vari autori.
Il cartografo creò una sezione specifica simile ad una bibliografia nella quale inserì un’importantissima lista di geografi e di esploratori di ogni epoca, attraverso la quale è stato possibile ricavare informazioni preziose per ricostruire la storia dell’esplorazione antica. Senza questo particolare oggi molti autori sarebbero rimasti ignoti e sconosciuti.
È stato ripubblicato diverse volte in vari formati [in 31 edizioni differenti con supplementi di volta in volta inediti] ed è stato aggiornato con molta frequenza fino ad avere 167 mappe molte delle quali di autori italiani.
La sua caratteristica essenziale è che per il suo tempo è stato un po’ come la summa della cartografia mondiale, in quanto ha ricompreso e racchiuso con criteri convenzionali ed uniformi tutta la rappresentazione del globo realizzata da menti diverse in contesti totalmente differenti.
Contiene un frontespizio architettonico impreziosito dalle allegorie dei continenti e decorato con la dedica rivolta all’Imperatore Carlo V.
Riporta un’indice alfabetico – come glossario – contenente i nomi di tutti i luoghi geografici allora conosciuti ed il catalogo con l’indicazione degli autori.
La parte geografica vera e propria si apre con l’esposizione delle mappe dell’Europa, dell’Asia, dell’Africa e del continente americano. Tutte queste sono corredate da una parte descrittiva di gran pregio, abbellita dallo stile tipico dei cartografi fiamminghi dell’epoca. Tra esse spiccano per importanza: la mappa delle peregrinazioni di San Paolo; una mappa dell’Impero Romano e una dell’Antica Grecia.
Il Theatrum Orbis Terrarum è considerato come il primo vero planisfero dell’epoca moderna.