Noctiluca Scintillans: «luce splendente della notte».

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Noctiluca Scintillans: «luce splendente della notte»

panorama notturno

La noctiluca scintillans [termine composto da nox e lucere «che risplende nella notte»]  è un’alga microscopica dei flagellati, appartenenti al regno dei protisti. Quest’insieme costituisce uno dei diversi raggruppamenti in cui sono suddivisi tutti gli esseri viventi (cinque o sette r. a seconda della classificazione scientifica che viene usata). Esso è formato, per la maggior parte, da organismi unicellulari e pluricellulari [autotrofi ed eterotrofi]  che non possono essere considerati né animali, né funghi, né piante.
In questa categoria vengono incluse dunque tutte quelle forme di vita semplici e quasi primordiali che non rientrano in altri gruppi. La noctiluca è una dinoflagellata (lett. dal gr. δῖνος dînos «di forma sferica» e dal lat. flagrum «flagello», tentacolo) una specie di protozoo unicellulare planctonico; si trova a meta strada tra il regno animale e quello vegetale. Riguarda le dinoficee, e, nonostante non abbia caratteristiche fotosintetiche, costituisce il fitoplacton acquatico, ossia tutto l’insieme di microrganismi  galleggianti privi di movimento autonomo che vengono trasportati passivamente dalle correnti marine.
Il fitoplancton, che sta alla base della catena alimentare e dell’intero ciclo vitale, sintetizza metà di tutto l’ossigeno prodotto dagli organismi vegetali della Terra [fonte NASA 10 marzo 2008].

«Le dinoflagellate sono molto abbondanti in tutti gli oceani, particolarmente nelle regioni tropicali. Nelle aree temperate hanno il loro massimo sviluppo tipicamente in estate, in condizioni di stabilità della colonna d’acqua» [da Wikipedia]

La noctiluca possiede una struttura molto semplice; vive nelle zone costiere tropicali e subtropicali, esposte alle correnti oceaniche. È dotata di un unico flagello che utilizza per la cattura dei organismi planctonici; si nutre di diatomee che  sono la principale risorsa di cibo del krill il quale a sua volta è il nutrimento finale dei grandi animali del mare, compresi i pesci e i mammiferi marini.  In natura vi sono due varianti: quella rossa e quella verdeÈ nota per i suoi effetti altamente dannosi sugli altri microrganismi attraverso l’emissione di ammoniaca, soprattutto tra gli invertebrati e le piante. La fioritura algale (detta bloom) inizia in primavera e proprio in tale periodo avviene buona parte della sua riproduzione e della sua azione nociva sul circostante ecosistema marino. L’aumento della sua presenza viene visto dagli studiosi come un segnale di pericolo. Una sua eccessiva proliferazione rappresenterebbe infatti uno dei sintomi dell’evidente cambiamento climatico planetario. Nonostante le sue normali caratteristiche invasive rappresenta uno degli spettacoli più suggestivi della natura.

distribuzione del fitoplancton degli oceani [foto della NASA, licenza CC0]

La noctiluca è nota anche e soprattutto per il fenomeno che la contraddistingue maggiormente: la bioluminescenza.

«la bioluminescenza è l’emissione di luce da parte di organismi viventi, animali e vegetali […] si verifica in seguito a una reazione chimica catalizzata da particolari enzimi (luciferasi) a cui partecipano una sostanza organica a basso peso molecolare (luciferina) e l’ossigeno molecolare» [cit. Treccani, 1986.]

Di giorno le sue alte concentrazioni sono responsabili delle onde rosse (o rosacee) presenti nelle foci dei fiumi tropicali, negli estuari o in tutti quei luoghi dove vi è una confluenza tra acqua dolce e salata. Di notte diventando di colore blu a causa delle risposte bioluminescenti impreziosisce il mare attraverso uno scintillio fluorescente che si accende con un qualsiasi movimento meccanico dell’acqua. Il tutto, in uno scenario surreale e quasi innaturale apparentemente artefatto da sistemi raffinati e artificiali. Sembra un plasma marino fuoriuscito da un racconto fantasy o da qualche romanzo di fantascienza.

effetti della bioluminescenza

Le onde brillanti, ricche di queste microscopiche alghe, che si distendono placide sulle spiagge dei mari più caldi del mondo, ogni anno vengono immortalate dagli scatti degli studiosi o dai semplici curiosi. Anche se il ripetersi frequente di questo fenomeno non è di certo un buon segno per tutto l’equilibrio ambientale, tutto quanto rimane comunque un festival di luci apparecchiato dalla natura in un modo assolutamente incantevole e seducente: una scenografia affascinante e spettacolare dove prevale tutto il romanticismo del mare!

Questo è un video pubblicato su YouTube da Daniel LameDa qui è liberamente condivisibile ma non scaricabile tramite download.

 

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