La «maledizione» di Jacques De Molay.

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«Jacques De Molay: sei stato vendicato!»

Foto di copertina: «l’ordinazione di Jacques De Molay in un dipinto di Marius Granet (1777-1849)»

 [immagini senza royalty by Pixabay]

Jacques De Molay

I Cavalieri Templari furono un ordine religioso del Medioevo di tipo monastico-cavalleresco. Venne fondato nel 1118 al termine della Prima Crociata dal nobile cavaliere francese Hugues di Payns [Hugo de’ Pagani] tramite l’aiuto di Goffredo di Saint-Omer su ispirazione di San Bernardo di Chiaravalle (secondo la datazione fornita e documentata dall’Arcivesco Guglielmo di Tiro), con il compito di proteggere i luoghi della Terra Santa e di salvaguardare l’incolumità dei pellegrini e dei viandanti che si recavano sempre più numerosi a Gerusalemme e nei territori ad essa limitrofi. Si trattava di luoghi liberati nelle varie spedizioni militari e diventati territori cristiani del Medio Oriente. Occorre dire che in Terra Santa già da tempo esistevano altri gruppi monastici gerosolimitani nati sulla scia delle conquiste militari dei principi europei, come ad esempio i Cavalieri Teutonici, come l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme o l’ Ordine di Malta.

il vessillo dell’ordine detto «Beauséant o anche Beauceant»

Questi sono i più antichi ordini monastico-cavallereschi di natura assistenziale e caritatevole. Garantivano l’incolumità a tutti i cristiani europei in pellegrinaggio verso la Terra Santa, offrendo loro cura ed assistenza. I loro compiti erano anche di tipo difensivo perché erano volti al mantenimento di tutti quei possedimenti sorti dal solco militare lasciato dalle crociate e strappati ai vari sultanati turco-selgiuchidi.
Ricordiamo che le crociate furono una serie di operazioni di conquista, di difesa e di assistenza tecnico-militare offerta dai principi europei ad altri regnanti del Vecchio Continente ed ai principi dell’Impero Bizantino (cioè ai sovrani dell’Impero Romano d’Oriente  detto anche Impero Latino d’Oriente). Si protrassero per diversi secoli con motivazioni, scopi ed intenzionalità diverse. Tutt’oggi sono un fenomeno storico assai controverso, complesso e difficile da trattare. Su di esse non ci soffermeremo; punteremo invece la nostra attenzione sulla Francia dei Templari e su quella dell’epoca moderna e rivoluzionaria, raccontando al lettore un piccolo episodio che oscilla tra verità e leggenda.

cavaliere templare

Per quasi due secoli, i Templari offrirono il loro prezioso servizio nelle terre orientali sottoposte alle tante tensioni politiche e religiose provenienti dall’universo musulmanoEntrando in contatto con vinti acquisirono ricchezze e conoscenze esotiche, sconosciute e mai viste nel mondo della latinitas romano-germanica del feudalesimo europeo. Divennero un ordine potente e molto rispettato sia in occidente che in oriente a motivo della loro ferrea disciplina; erano combattenti intrepidi e valorosi, di grande forza, tempra e coraggio. Ma erano anche uomini di grande fede e di profonda devozione. In essi coincidevano sia un profondissimo ed immenso sentimento religioso, sia una pragmatica attitudine all’esercizio dell’arte militare. La loro fama ed il loro coraggio gli vennero tributati con onore da avversari e da nemici. Nel 1139 Papa Innocenzo II, con una bolla pontificia, gli concesse la piena indipendenza ed autonomia. Diventarono un ordine libero e quasi sovrano: rispondevano solo al papa! Col tempo iniziarono ad occuparsi di attività finanziarie. Amministrando il danaro di tanti sovrani europei depositato per partecipare alle crociate e riscuotendo le decime pontificie per tali azioni, accumularono somme e ricchezze davvero ingenti. Di fatto si ritrovarono ad essere dei banchieri!

stereotipo di crociato con croce bianca

Tra i loro debitori c’era anche il Re di Francia Filippo IV il Bello. Si era indebitato per somme altissime e quasi non più saldabili per finanziare le guerre che aveva intrapreso contro aragonesi, fiamminghi ed inglesi. Filippo di Francia nel 1303 era stato già scomunicato da Papa Bonifacio VIII per la sua bramosia di denaro e per il suo atteggiamento cinico ed irriverente verso i suoi pari. Minacciò Papa Clemente V di attuare uno scisma transalpino dalla Chiesa di Roma se non avesse dichiarato eretici i Cavalieri del Tempio. L’epilogo: tra il 1312 ed il 1314 vennero accusati di eresia e disciolti per sempre. Dal 1307 al 1314 fu imbastito un processo contro tutti gli alti vertici dell’ordine che ben presto venne sciolto. I cavalieri furono accusati di stregoneria, di idolatria, di pratiche magiche, esoteriche ed occulte, e persino di sodomia. Tutto falso. Subirono una persecuzione terribile e spietata. Il 18 marzo del 1314, l’ultimo Gran Maestro dell’Ordine, Jacques de Molay, venne arso sul rogo sull’Isola dei Giudei, sul corso della Senna a Parigi, davanti la cattedrale di Notre Dame con il viso rivolto verso una statua della Vergine. Morì da innocente. A quanto pare dopo aver ritrattato le accuse che gli erano state estorte sotto tortura, avrebbe detto che il Papa e il Re sarebbero morti in quello stesso anno e sarebbero stati sottoposti al Tribunale di Dio: Clemente V morì un mese dopo; Filippo il Bello morì sei mesi dopo a causa di un ictus !!! Secondo alcuni avrebbe lanciato una maledizione sul sovrano e sulla sua discendenza fino alla tredicesima generazione.

Chiesa del Tempio, Londra (XII secolo)

Da qui in poi entriamo nella leggenda e in quel mistero che tanto ha avvolto ed avvolge ancora la storia dei Cavalieri del Tempio. Il 21 gennaio del 1793, nel pieno della Rivoluzione Francese, Luigi XVI Re di Francia e dei Francesi, discendente dei capetingi, condannato dalla Convenzione Nazionale per alto tradimento, viene ghigliottinato in Place de la Concorde. Sul patibolo, tentando di rivolgersi alla folla, il Re esclama queste parole: “muoio da innocente per i delitti di cui mi si accusa. Che il mio sangue non ricada mai sulla Francia”. Luigi XVI morì davvero da innocente, esattamente come Jacques de Molay alcuni secoli prima.
Lui era esattamente ed incredibilmente il tredicesimo discendente di Re Filippo il Bello, quello che aveva fatto giustiziare il Gran Maestro dell’Ordine e che aveva perseguitato i templari. Anche se le testimonianze non sono concordi, si dice che il boia prima di ghigliottinarlo gli abbia sussurrato alle orecchie le seguenti parole: «Jacques De Molay…sei stato vendicato!»

 

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